ago 13, 2021 - minuto di letturaminuti di lettura

Ablazione tartaro: quando i pazienti sono bambini

Spesso i genitori trascurano l’igiene orale dei bimbi più piccoli e tendono a ritardare la prima visita odontoiatrica dei loro figli fino al momento dell’eruzione dei primi denti permanenti, se non oltre. 

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Questo porta a trascurare dei problemi dentali o gengivali che il più delle volte sarebbe stato possibile prevenire.

Per questo motivo è importante, tra le altre cose, pensare molto presto a una ablazione del tartaro anche per i bambini: già sui denti decidui, infatti, si formano depositi di placca e tartaro che possono portare a carie e altre patologie.

Ablazione tartaro per i bambini: quando e come

La detartrasi per i bambini è una procedura terapeutica del tutto uguale a quella degli adulti, almeno nella sua tecnica e struttura fondamentale: si avvale infatti dei medesimi strumenti (curette, ultrasuoni, laser ecc.) e ha gli stessi scopi, ossia la rimozione del tartaro, delle incrostazioni e dei depositi di placca batterica sui dentini, così da prevenire l’insorgenza di patologie a carico del cavo orale.

Il principio di base da cui muove l’idea della necessità dell’ablazione del tartaro dai denti anche per i bambini risiede nella constatazione che, come per gli adulti, l’igiene orale praticata quotidianamente può non essere adeguata per la rimozione completa della placca, in particolare quella che si trova sotto le gengive, ma anche in zone che non possono essere raggiunte con lo spazzolino.

Un recente studio, per esempio, che ha considerato la salute orale di oltre 2800 bambini di 7 anni d’età sottoposti a cure odontoiatriche, ha evidenziato come quasi il 13% di essi avesse una igiene orale scarsa, e più del 7% avesse anche una salute della gengiva e della bocca non ottimale; in particolare, l’1,22% dei bambini partecipanti allo studio presentava una formazione di tartaro più o meno avanzata, con conseguenti problemi di sensibilità e/o dolore.

Il tartaro, ovviamente, non è removibile con i trattamenti di igiene orale casalinghi, e richiede una pulizia professionale. Se per un adulto sono consigliate due sedute di pulizia professionale con ablazione del tartaro ogni anno, per il bambino la frequenza della detartrasi è variabile, o comunque più variabile che nell’adulto.

Questo perché entrano in gioco molti fattori nel valutare la necessità di sottoporre un bambino a una seduta di igiene orale, dalla sua salute dentale all’avanzamento del processo di dentizione permanente, dalla bontà della sua igiene orale fino alla sua capacità di collaborare alla stessa, dalla presenza di protesi all’eventuale necessità parallela di interventi di ortodonzia, endodonzia conservativa, implantologia ecc.

A causa di ciò, la frequenza deve essere decisa caso per caso, e la prenotazione di una seduta di igiene dentale professionale deve essere valutata dal medico in base a una visita di controllo che tenga conto di tutte le variabili menzionate.

Le buone pratiche di igiene orale per i bambini

Il fatto che molti bambini presentino problemi legati al tartaro dimostra non solo che talvolta è utile pensare anche per i pazienti più giovani a una terapia di ablazione del tartaro, ove necessario ripetuta nel tempo, ma anche che è importante, da parte degli esperti in parodontologia, portare avanti campagne di prevenzione che istruiscano i bambini, e prima ancora i genitori, sui rischi legati alla mancata prevenzione di disturbi dentali e gengivali.

In particolare, l’odontoiatra, il dentista o l’igienista dentale dovrebbero illustrare sempre una serie di buone pratiche di igiene orale mirate ai più piccoli, con il duplice scopo di eliminare le abitudini pericolose per la salute (scarsa igiene orale, alimentazione ricca di zuccheri ecc.) e di individuare il più possibile precocemente le eventuali carie o malattie a carico dei tessuti molli.

Questo deve valere per tutti i bambini, non appena iniziano a spuntare i primi dentini. Anche in quel caso, i genitori andranno informati sulle possibilità di mantenerli puliti e igienizzati, utilizzando ogni strumento apposito a disposizione.

Non appena il bambino sarà in grado di provvedere in autonomia alla propria igiene orale, dovrà essere istruito sulle procedure di igiene orale domiciliare più corrette, e sulla necessità di eseguirle dopo ogni pasto: occorre per esempio che prenda consapevolezza dell’uso dello spazzolino, della quantità di dentifricio, dell’opportunità di utilizzare collutori appositi e filo interdentale, e così via.

In particolare, i bambini dovrebbero imparare alcune regole fondamentali di igiene orale, così che possano applicarle in maniera automatica e avviare un processo di prevenzione di qualità sufficiente. Tra queste regole possiamo menzionare:

  • la modalità corretta di pulire i denti utilizzando lo spazzolino. Al bambino va spiegata l’importanza dell’azione di pulizia meccanica effettuata dalle setole, e come eseguirla in modo corretto, anche in presenza di impianti o protesi;
  • la frequenza della pulizia dei denti, che dovrebbe seguire tutti i pasti principali e ogni volta procedere secondo le meccaniche apprese;
  • l’importanza della rimozione della placca e dunque dei batteri che aggrediscono il dente, e come è possibile prevenire carie, infezioni e altre patologie parodontali pulendo i denti in modo corretto, usando prodotti al fluoro e così via;
  • una conoscenza di base del meccanismo di formazione del tartaro, a partire dai batteri della placca e dalla reazione con la saliva, e dei trattamenti praticati da un igienista dentale per la salute del cavo orale (sbiancamento dentale, terapia di remineralizzazione dello smalto ecc.);
  • l’utilizzo di altri prodotti e strumenti manuali, oltre a spazzolino e pasta dentifricia, come collutorio e filo interdentale.

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