set 08, 2022 - minuto di letturaminuti di lettura

Anestesia locale e totale: tipologie, durata ed effetti collaterali

Il termine anestesia deriva dal greco ἀναισϑησία e indica mancanza di sensibilità. In medicina può essere organica (insensibilità dovuta a cause organiche), chirurgica (indotta artificialmente per via operatoria) o dovuta a specifici farmaci anestetici. Quando viene indotta farmacologicamente, l’anestetico somministrato ha il compito di interrompere temporaneamente la sensibilità al dolore del paziente in preparazione a un intervento chirurgico.

Argomento

In base alla zona interessata dall’effetto della sedazione, si può distinguere fra anestesia locale e anestesia generale. Nel primo caso, viene inibito il dolore su aree ridotte del corpo a seconda dell’intervento chirurgico da eseguire. Si procede quindi con l’infiltrazione di un farmaco anestetico e si attende che faccia effetto subito dopo la somministrazione. Nel secondo caso, invece, si tratta di una procedura medica mirata a indurre farmacologicamente una perdita di coscienza nel paziente che non viene risvegliato nemmeno da stimoli dolorosi.

Una differenza essenziale fra le due tipologie risiede nel fatto che il chirurgo odontoiatrico può eseguire autonomamente l’anestesia locale in caso di necessità, mentre per quella generale è indispensabile la presenza del medico anestesista. A prescindere da quale verrà impiegata, in seguito alle valutazioni cliniche, il paziente dovrà firmare un modulo di consenso informato prima dell’operazione.

Tipologie di anestesia e rispettivi vantaggi

Anestesia locale

L’anestesia locale è la prima scelta nel caso di interventi minori o poco invasivi, ma il suo uso non si limita a questi. Può infatti essere adoperata anche per interventi di chirurgia invasivi come strumento adiuvante durante la fase post-operatoria tramite infiltrazione del farmaco analgesico nelle ferite chirurgiche. In questo modo, si coadiuva il paziente nella gestione del dolore post operatorio. Inoltre, è possibile associarvi la somministrazione di sedativi o calmanti per aiutare il paziente a rilassarsi.

Il suo uso è particolarmente indicato in medicina, soprattutto in caso di suture di ferite o lacerazioni, interventi dermatologici, di chirurgia plastica o vascolare, otorinolaringoiatrici. In odontoiatria se ne fa ampio ricorso, ad esempio, in caso di asportazione di un dente non curabile per via di malattie parodontali. Per prevenire danni ai nervi dentali occorre evitare di operare in prossimità della mucosa buccale.

Il paziente odontoiatrico da sottoporre a intervento di chirurgia dentale o orale, per cui la prassi medica prevede il ricorso alla sedazione cosciente endovenosa (una tecnica di anestesia loco-regionale), va valutato in termini di storia clinica e in un’ottica di riduzione dei rischi. Gli esami di laboratorio – inclusi gli esami del sangue - vanno prescritti in base alle condizioni del singolo caso e serviranno a dare indicazioni al paziente la cui preferenza va tenuta in considerazione unitamente al rapporto rischio/beneficio. Anche l’età del paziente (bambini, adulti, anziani) condiziona la scelta della tecnica anestesiologica.

Altra tipologia di sedazione cosciente è quella con somministrazione di protossido di azoto, un gas capace di bloccare la percezione del dolore calmando anche l’ansia. Tramite l’uso di un’apposita mascherina facciale, il paziente manifesterà uno stato di semicoscienza che però gli consente di rispondere a stimoli esterni e respirare in autonomia dato che il battito cardiaco rimane alterato.

L’ansiolisi derivante dalla procedura di sedazione cosciente è ottenuta mediante la somministrazione di farmaci ansiolitici, invece dei sedativi, e provoca una depressione del sistema nervoso centrale nel paziente, tale da consentire al chirurgo di operare in condizioni di stress psicologico e fisiologico minimi. In base alla profondità dell’ansiolisi e della reattività dei pazienti, si parla di sedazione minima o lieve, moderata o cosciente e profonda.

Anestesia generale o totale

L’anestesia generale o totale è una procedura volta a indurre una sedazione generale nel corpo del paziente da sottoporre a intervento chirurgico. Si parla di anestesia generale in presenza di due fattori fondamentali: abolizione totale della coscienza, a seguito della somministrazione di farmaci ipnoinduttori, e analgesia, grazie a farmaci antidolorifici. Qualora si voglia ottenere anche un rilassamento muscolare, si può ricorrere ai miorilassanti.

I farmaci anestetici sono somministrati per via endovenosa e agiscono sul sistema nervoso in toto, provocando anche un’inibizione della respirazione che richiede intubazione tracheale e costante osservazione da parte del medico anestesista. Per questa tipologia di anestesia, è necessario sottoporre il paziente a digiuno pre-operatorio che è fortemente consigliato anche nel caso dell’anestesia locale per evitare effetti collaterali, quali vomito e nausea.

Vantaggi dell’anestesia locale

  • È somministrabile per via topica applicando pomate, cerotti o spray contenenti il farmaco anestetico e occorre attendere l’assorbimentoaffinché faccia effetto. È un trattamento particolarmente utile nel caso di bambini o pazienti intimoriti da aghi e punture.
  • È somministrabile iniettandola sotto la cute per infiltrazionenei tessuti intorno alla zona su cui si deve intervenire, dopo aver individuato i punti di riferimento della zona interessata. Non essendo dolorosa, provoca un leggero fastidio durante la puntura e subito dopo l’area si intorpidisce. La sensazione di dolore, quindi, scompare e il medico può operare, benché il paziente rimanga del tutto cosciente.
  • Dopo la somministrazione e la fine dell’intervento chirurgico il paziente non deve adottare particolari accorgimenti, ma può riprendere le proprie attività regolarmente e non necessita di assistenza da terzi. Non deve, dunque, rimanere sotto osservazione né necessita un ricovero. Permane una sensazione di intorpidimento,che sparisce man mano che il corpo smaltisce la dose di anestetico, ed è presente soprattutto in caso di interventi alla bocca.

Svantaggi dell’anestesia locale

  • In caso di infiammazioni il farmaco analgesico può avere difficoltà a fare effetto a causa della maggiore vasodilatazione nell’area che allontana il farmaco dal punto in cui è stato iniettato. Questa controindicazione ha numerose evidenze in campo odontoiatrico, dove la gestione del dolore può risultare carente.
  • In caso di sovradosaggio, si noteranno i seguenti sintomi: eccitazione cardiaca o del sistema nervoso di varia intensità, convulsioni o perfino – nei casi più gravi - coma e morte. I sintomi possono insorgere in un periodo di tempo variabile da immediatamente dopo la somministrazione oppure entro 15-30 minuti.
  • Terminata la copertura può insorgere il dolore post-operatorio e si consiglia, quindi, di prescrivere degli antidolorifici in base all’intervento subito.

Vantaggi dell’anestesia totale

È possibile operare in anestesia totale solo in sala operatoria, all’interno di una struttura adeguata e con un team di esperti. Consente di affrontare cure dentali particolarmente lunghe, fra cui devitalizzazioni, estrazioni o impianti dentali. Questa procedura è particolarmente utile per pazienti odontofobici o affetti da malattie come il Parkinsonl’Alzheimer e l’iperriflessia.

In odontoiatria, quindi, si usa in situazioni di interventi complessi, fra cui quello di chirurgia maxillo facciale, che necessitano di una sala operatoria attrezzata e di un’equipe professionale, dotata delle competenze e delle strumentazioni necessarie per far fronte a eventuali circostanze d’emergenza o complicanze inattese. In endodonzia, invece, è impiegata per interventi ambulatoriali a carico della polpa (o nervo) del dente infetta o infiammata, che andrà rimossa tramite asportazione.

Svantaggi dell’anestesia totale

  • Prevede un accurato iter di esami pre-operatoriper definire lo stato di salute globale e valutare numerosi fattori utili a scegliere la giusta dose di farmaco anestetico. Fra questi ci sono: età, peso, stile di vita (sedentario o meno), fumo, patologie pregresse, interventi subìti, patologie in corso (fra cui quelle cardio-circolatorie o arteriose, quali ipertensione o ipotensione).
  • Fra le patologie attive cui prestare attenzione in fase di diagnosi si annoverano: asma, pressione alta, diabete, epilessia e apnee notturne. Il medico dovrà essere informato anche sull’eventuale presenza di allergie e sui farmaci assunti dal paziente nel quadro di cure e terapie in corso per evitare eventuali reazioni avverse.
  • Potenziali complicanze ed effetti collaterali più numerosi rispetto all’anestesia locale.

Durata ed effetti collaterali dell’anestesia locale

La zona trattata può essere insensibile per circa due o tre ore, mentre nel caso di labbra e lingua la sensazione di formicolio può estendersi fino a cinque ore. Tuttavia, tutto dipende dal tipo di intervento da realizzare e, dunque, dalle dosi e dal farmaco scelti per sedare il paziente. In ogni caso, i tempi sono individuali e dipendono dal metabolismo e dalla velocità con cui l’organismo degrada l’anestetico.

Fra gli effetti collaterali più frequenti, si annoverano: ipotensione, cefalee, stato di confusione, astenia e bradicardia. Questi effetti – come quelli sul sito di iniezione tipo ematomi o edemi localizzati – sono reversibili e il recupero del paziente è completo e spontaneo.

Durata ed effetti collaterali dell’anestesia totale

La durata varia in base all’operazione da eseguire. Durante l’intervento, infatti, si somministrano anestetici e analgesici per mantenere il paziente in uno stato di sedazione costante. Al termine, invece, la somministrazione viene interrotta per consentire un risveglio graduale fin quando non si ripristinano le funzioni di respirazione volontaria.

Gli effetti collaterali più comuni in caso di anestesia generale sono riportati di seguito.

  • Nausea e vomitosono in assoluto le complicanze più comuni, soprattutto dopo la somministrazione di oppioidi come la morfina e, per evitarle, si può ricorrere a un farmaco specifico da somministrare prima del risveglio post-operatorio.
  • Brivididovuti sia al raffreddamento del corpo che ad alcuni farmaci anestetici.
  • Dolorenel punto di infiltrazione dell’ago usato per la sedazione.
  • Mal di golache sparisce in qualche giorno.
  • Stato confusionaleche si esaurisce in breve tempo, trattandosi di una condizione transitoria.
  • Le reazioni allergiche ai farmaci utilizzati sono altamente temute e rischiose. Per questo motivo – al fine di scongiurare una reazione anafilattica – il paziente dovrà comunicare eventuali allergie pre-esistenti.

Alla luce di quanto riportato, sono molti i fattori da tenere in considerazione in merito alla scelta della tecnica anestesiologica da adottare; quindi, l’odontoiatra dovrà:

  • Attenersi rigorosamente a indicazioni e controindicazioni relative a ciascuna tecnica;
  • Valutare sistemicamente i fattori di rischio gravi, fra cui allergie, cardiopatie, quadro clinico e malattie pregresse o in corso;
  • Ragionare in termini di gestione del rischio clinico,informando al meglio il paziente e aiutandolo anche nella gestione del dolore post-operatorio;
  • Attenersi agli standard di sicurezza tecnici, strutturali e professionali;
  • Rispettare le dosi consigliate per i farmaci anestetici;
  • Acquisire competenze in merito ai supporti delle funzioni vitali;
  • Consultare un anestesista per valutare la praticabilità dell’anestesia totale;
  • Informare il paziente in merito a possibili reazioni avverse e alle condizioni ottimali per un pronto recupero post-operatorio.

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