set 08, 2022 - minuto di letturaminuti di lettura

Corona dentale: cos'è e quando è necessaria​

La corona dentale, comunemente chiamata capsula, è un supporto protesico che serve a proteggere e coprire completamente o parzialmente un dente danneggiato o un impianto dentale. Ricostituisce completamente la forma classica di un dente sano, permettendo al paziente di recuperare appieno la funzione masticatoria ed estetica del dente compromesso.

La corona fa, dunque, parte della categoria delle protesi dentali fisse.

La sua durata è determinata da vari fattori, quali la condizione del dente naturale che si va a incapsulare, e le abitudini di igiene e prevenzione della salute orale del paziente.

Argomento

Se il dente incapsulato è fortemente compromesso la durata della corona potrebbe essere leggermente inferiore rispetto ai casi in cui il dente presenta una situazione clinica più favorevole.

Le manovre di igiene orale quotidiana giocano, inoltre, un ruolo fondamentale in presenza di corone dentali. Germi, batteri e placca potrebbero attaccare il moncone sottostante la protesi, anche nei casi in cui il dente è stato devitalizzato. Altro fattore imprescindibile per assicurare la durata di un elemento protesico è la prevenzione: è necessario che il paziente si sottoponga a controllo periodico dal dentista, con sedute di detartrasi a cadenza semestrale.

Il ricorso a una corona dentale è indicato nelle seguenti circostanze:

  • In presenza di patologie dentali che portano al progressivo sfaldamento dello smalto; 
  • In presenza di carie profonde ed estese, in cui il dente non può essere curato con una semplice otturazione;
  • In caso di dente spezzato, scheggiato o con fratture; 
  • Per migliorare l’estetica dentale in caso di forti discromie o pigmentazioni permanenti dello smalto non risolvibili con altre tecniche (sbiancamento, faccette dentali); 
  • In caso di denti estremamente fragili e soggetti alla rottura; 
  • In presenza di dente devitalizzato con corona naturale fortemente compromessa ma struttura ossea forte, per evitarne l’estrazione; 
  • In presenza di denti compromessi a causa di infezioni alla polpa dentale (pulpite);
  • Per coprire un impianto dentale dall’aspetto antiestetico.

Vediamo ora qual è il procedimento per costruire una corona dentale.

Incapsulamento dentale: procedimento e materiali di cementazione

Per costruire una corona dentale che duri nel tempo occorre una certa esperienza nel settore, buona manualità, attenzione ai dettagli, e l’utilizzo di tecnologia all’avanguardia e materiali di prima qualità. Una giusta diagnosi preventiva è, ovviamente, imprescindibile per una buona riuscita del lavoro protesico.Il procedimento prevede innanzitutto il trattamento del dente da protesizzare, rimuovendo porzioni di tessuto cariato e procedendo, se necessario, alla devitalizzazione e alla terapia canalare. Ove possibile, si procede alla ricostruzione del dente naturale o ad otturazioni con materiale composito.A questo punto è necessario procedere con la rimozione della corona naturale del dente danneggiato, in modo da creare lo spazio necessario per inserire la protesi. Il dente naturale verrà limato leggermente ai lati, creando un moncone dove verrà cementata la capsula. Se il dente sano scarseggia, si applica un perno, che fungerà da base di appoggio per la corona.

I passi successivi prevedono:

  • Applicazione di una capsula provvisoria, che avrà la funzione di proteggere il moncone da fenomeni di sensibilità termica e assicurare al paziente la funzionalità masticatoria dei denti sani in attesa dell’elemento protesico definitivo. La capsula provvisoria è, solitamente, in resina acrilica. 
  • Rilevazione delle impronte, generalmente realizzata dopo 7/10 giorni dalla limatura, in modo che i tessuti gengivali possano rimarginarsi. 
  • Prova della struttura protesica per verificare l’aderenza dei margini della gengiva.  
  • Prova del rivestimento esterno, durante la quale vengono verificati colore, forma e dimensioni della corona definitiva.
  • Installazione e cementificazione della corona definitiva.

Per quest’ultimo passaggio, possono essere utilizzati cementi adesivi e non adesivi, la cui scelta dipende soprattutto dal materiale della corona. Se fino ad un decennio fa i materiali utilizzati erano cementi all’ossifosfato di zinco e cementi vetroionomeri, attualmente si usano soprattutto materiali compositi resinosi.

Appena cementato, il paziente dovrà attendere qualche ora prima di poter masticare sul lato interessato, ma una volta che il materiale utilizzato sarà asciutto, il dente artificiale avrà la stessa capacità di masticazione di un dente naturale, e dovrà essere trattato come tale anche per quanto riguarda le manovre di igiene orale quotidiana.

Essendo una protesi di tipo permanente, la corona potrà essere rimossa solo da un medico odontoiatra all’interno di uno studio dentistico, in caso siano necessarie modifiche, interventi di manutenzione o nel caso dovessero verificarsi problemi all’elemento dentale sottostante.

I materiali delle corone dentali

Quando si parla di materiali utilizzati per ponti e corone, l’odontoiatria offre un’ampia varietà di opzioni.

Se è vero che in termini di estetica e resistenza esistono, al giorno d’oggi, materiali di gran lunga preferibili rispetto a quelli utilizzati 10 o 15 anni fa, non è detto che questi nuovi materiali siano adatti a qualsiasi caso.  

La ceramica o lo zirconio, ad esempio, permettono di realizzare restauri molto più naturali e discreti a livello estetico, ma per alcuni pazienti potrebbero rappresentare la scelta meno preferibile. La diagnostica è, anche in questo caso, fondamentale. Lo specialista valuta caso per caso, decidendo il materiale migliore per ottenere un risultato ottimale, sia dal punto di vista estetico che strutturale.

Vediamo quali sono, dunque, i pro e i contro dei materiali ad oggi esistenti per la realizzazione di ponti e corone.

Corone dentali in metallo-ceramica

La capsula in metallo-ceramica è composta da due sezioni distinte: un’anima interna in metallo, la cui funzione è quella di dare al dente artificiale una certa forza e resistenza, e un rivestimento esterno in ceramica. L’involucro esterno permette di conferire al dente un’estetica ottimale, oltre che una superficie masticatoria solida, del tutto uguale a quella di un dente naturale.

L’armatura interna può essere realizzata in leghe metalliche pregiate, a base di oro o platino, o leghe meno pregiate, quali quelle in cromo-cobalto.

Vediamo i pro e i contro di questa tipologia di corona:

Vantaggi:

  • Offre una resistenza e una durabilità maggiore rispetto a capsule in sola ceramica. 
  • Permette l’utilizzo di materiali di cementificazione vetroionomerici, che causano minori episodi di sensibilità e allergie. 
  • Il dente è protetto dall’anima in metallo nel caso in cui il rivestimento in ceramica dovesse rompersi.

Svantaggi:

  • La base in metallo potrebbe creare opacità sul dente, rendendo il risultato meno naturale. 
  • In caso di recessione gengivale potrebbe risultare visibile il bordo in metallo scuro. 
  • La ceramica potrebbe staccarsi dalla base di metallo. 
  • Il metallo potrebbe lasciare micro-spazi ai margini, rendendo il dente più esposto alla carie.

Questo tipo di capsula è indicata soprattutto per chi ha allergie e sensibilità ai cementi compositi in resina, ma potrebbe non essere l’opzione giusta per incapsulare denti frontali o per pazienti con bruxismo.

Corone dentali metal-free: ceramica e zirconio-ceramica

Le capsule dentali metal-free sono particolari tipologie di protesi la cui caratteristica è la totale assenza di parti metalliche.

Le corone dentali in ceramica o porcellana assicurano risultati estremamente naturali e sono, per questo, ampiamente utilizzate nel campo dell’estetica dentale. Questo tipo di materiale è, però, più fragile rispetto ai metalli, e per questo motivo la protesi deve essere più spessa, risultando meno conservativa (deve essere asportata una porzione di dente maggiore).

Le capsule in zirconio-ceramica sono invece formate da un’anima rigida di ossido di zirconio, estremamente resistente e dall’estetica naturale, e da una parte esterna in ceramica.

Ecco i pro e i contro di queste due tipologie di corone dentali:

Vantaggi delle corone in ceramica:

  • Risultati estetici completamente naturali. 
  • Non crea sensibilità dentale alle temperature o dolore come le leghe metalliche. 
  • È utilizzabile anche su pazienti con sensibilità o allergie ai metalli. 

Svantaggi delle corone in ceramica:

  • È meno resistente rispetto ad altri materiali. 
  • È necessario rimuovere una porzione maggiore di dente naturale. 
  • Può creare danni ai denti opposti, soprattutto in pazienti con bruxismo.

Questo tipo di corona potrebbe non essere adatto a pazienti il cui dente naturale ha una struttura che non riuscirebbe a sorreggere lo spessore della capsula. Non è inoltre indicata per pazienti con sensibilità ai cementi compositi in resina.

La minore resistenza delle corone in ceramica è in parte risolta con le corone in zirconio-ceramica, le quali sono più resistenti, ma hanno un risultato estetico meno entusiasmante.

Corone in metallo (oro)

L’oro è stato utilizzato per moltissimo tempo in odontoiatria, ma è attualmente considerato un materiale obsoleto ed è caduto quasi completamente in disuso. La stessa sorte toccherà alle corone in resina ceramica, molto meno resistenti e durature delle corone realizzate in altri materiali.

Come materiale restaurativo, questo metallo è in genere utilizzato con altre leghe di metalli preziosi, che ne aumentano la resistenza e la durabilità (palladio, platino o argento).

Sebbene sia ormai utilizzato raramente, l’oro presenta alcuni vantaggi rispetto agli altri materiali protesici.

Vantaggi dell’oro:

  • È estremamente resistente e di lunga durata. 
  • È delicato sui denti opposti. 
  • Presenta un’elevata resistenza anche quando lavorato in lastre sottili, consentendo una preparazione del dente da trattare più conservativa.
  • Funziona con cementi vetroionomerici, che causano minori problemi di sensibilità rispetto alle tecniche di fissaggio richieste da corone interamente in ceramica. 

Svantaggi dell’oro:

  • È un metallo ad alta conduttività, per cui potrebbe provocare una certa sensibilità a cibi e bevande calde e fredde per alcune settimane successive al restauro. 
  • È un materiale molto differente dal dente naturale, perciò potrebbe non essere la soluzione ideale per lavori restaurativi sui denti anteriori. 
  • Può provocare fastidi a pazienti sensibili o allergici ad alcuni metalli.
  • Può usurarsi nel corso degli anni in presenza di restauri in ceramica su denti opposti. 
  • È antiestetico e poco naturale.

Il successo di una corona dentale è determinato da un approccio multidisciplinare, che può prevedere l’intervento di specialisti in chirurgia orale, parodontologia, gnatologia, endodonzia, ortodonzia.

Affinché l’intervento protesico si riveli riuscito e duraturo, lo specialista deve prendere in esame tutte le varianti del singolo caso e le esigenze del paziente.

È, inoltre, suo dovere educare il paziente, informandolo dell’estrema importanza del mantenimento di una corretta e scrupolosa igiene orale domestica (con uso regolare di spazzolino e filo interdentale), e invitandolo a effettuare visite periodiche dal dentista e pulizia dentale a cadenza semestrale.

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