Sondaggio parodontale e parodontite: come misurarne la gravità
La parodontite è una patologia che colpisce l’intero parodonto, e se non trattata può portare alla perdita dei denti. Per questo motivo è molto importante curarla, quando possibile prevenirla, e soprattutto diagnosticarla in maniera adeguata.
Di qui l’utilità di conoscere in profondità il metodo di riferimento per effettuare il sondaggio parodontale, l’esame più semplice, più affidabile e meno invasivo per determinare la presenza e la gravità di una malattia parodontale.
Caratteri generali della parodontite
Le malattie parodontali comprendono un gruppo di patologie differenti che colpiscono principalmente la gengiva e, in generale, l’intero parodonto (legamento, cemento radicolare, osso alveolare). Su questa base si distinguono:
le gengiviti. Riguardano solo i tessuti superficiali e si manifestano perlopiù con arrossamento o gonfiore, e possono essere trattate con successo per evitare il rischio di degenerazione in parodontite;
le parodontiti. Toccano anche i tessuti interni, intaccando l’apparato che supporta la dentatura e provocando la formazione di tasche parodontali e la perdita di attacco del dente, con effetto irreversibile. Si tratta di una patologia cronica e multifattoriale, che dipende da un’infezione derivata dai batteri della placca.
Dunque la caratteristica clinica primaria della parodontite è la perdita di tessuto parodontale, sia gengivale che osseo. Tale aspetto deve essere tenuto in debito conto in fase di diagnosi, e valutato opportunamente nella sua gravità, dal momento che nella maggior parte dei casi c’è proprio la parodontite alla base della perdita dentaria degli adulti.
Va anche considerata l’elevata diffusione delle malattie parodontali nella popolazione: la gengivite colpisce più di due bambini su tre, mentre la parodontite (il cui rischio cresce proporzionalmente all’età) può toccare in forme più o meno gravi anche il 30-40% dei soggetti tra i 25 e i 34 anni, per salire al 50% nella fascia 55-64 anni (considerando i pazienti che hanno almeno una tasca profonda). Sembra inoltre dimostrato che la parodontite cronica si colleghi ad altre malattie sistemiche, quali diabete e aterosclerosi.
Come si effettua il sondaggio parodontale
L’esame più diffuso e consigliato per la valutazione della presenza di una malattia parodontale è il sondaggio parodontale, anche detto PSR (“Periodontal Screening and Recording”), che consente di stabilire in maniera rapida ed economica la condizione di salute del parodonto, grazie alla strumentazione semplice e alla standardizzazione dei rilievi clinici.
Il sondaggio parodontale va effettuato tramite un esame dei diversi elementi dentali, su tutta la superficie della bocca, per mezzo di uno strumento detto sonda parodontale. Questa è dotata di una punta arrotondata del diametro di 0,5 mm, innestata su un’area colorata millimetrata che va dai 3,5 mm ai 5,5 mm.
All’atto pratico, occorre inserire la sonda nel solco gengivale, tra il dente e la gengiva, avendo cura di mantenerla parallela alla superficie radicolare; la punta va spinta delicatamente sulla superficie esterna del dente fino a quando non si avverte una resistenza. La profondità del sondaggio si può stabilire grazie al posizionamento della fascia colorata a partire dalla base della gengiva.
Il sondaggio parodontale si effettua su ciascun dente, in ciascuno dei suoi versanti, e per tutti i sestanti della bocca. Per ciascun sestante va riportato su una apposita cartella parodontale il valore più grave raggiunto, secondo un codice standard da 0 a 4 che considera la profondità del solco misurata dalla sonda e altre caratteristiche utili alla diagnosi:
codice 0. La parte colorata della sonda è interamente visibile anche nel caso in cui il sondaggio va più in profondità. Non è presente un eccesso di tartaro e non vi è sanguinamento in fase di sondaggio;
codice 1. La parte colorata della sonda è visibile e non vi è tartaro, ma il sondaggio provoca un leggero sanguinamento;
codice 2. La parte colorata della sonda resta visibile, può essere rilevato un eccesso di tartaro e un sanguinamento al sondaggio;
codice 3. La parte colorata della sonda è visibile, ma solo in parte, e riporta valori tra i 3,5 mm e i 5,5 mm di profondità;
codice 4. La parte colorata della sonda scompare del tutto, arrivando oltre i 5,5 mm di profondità delle tasche dal margine gengivale.
In più, tramite il sondaggio si possono individuare ulteriori problemi parodontali, come l’ipermobilità dentale, delle recessioni gengivali, il coinvolgimento di forcazioni o altri problemi delle mucose gengivali.
Misurare la gravità della parodontite tramite sondaggio parodontale
Grazie al sondaggio, per il parodontologo è possibile stabilire la gravità della parodontite in base a delle semplici linee guida che interpretano il risultato ottenuto secondo i codici:
gengive in salute (codice 0 in tutti i sestanti). In questo caso, il paziente non ha gengivite o parodontite. Rimane opportuno proporre le consuete raccomandazioni di prevenzione mediante una corretta procedura di igiene orale con gli strumenti consueti (spazzolino, dentifricio, collutorio, filo interdentale…) di cui conviene spiegare in dettaglio il modo d’uso, l’astensione dal fumo ecc.;
gengivite (codice 1 in almeno un sestante). Oltre ai consigli precedenti, si possono aggiungere delle istruzioni mirate a rimuovere gli eccessi di placca batterica e tartaro;
gengivite e fattori ritentivi della placca (codice 2 in almeno un sestante). In aggiunta a quanto detto, specialmente se vi sono problemi concomitanti, si raccomanda la visita periodica di controllo per verificare l’eventuale peggioramento delle condizioni ed effettuare le opportune sedute di igiene orale;
parodontite (codice 3 o 4 in almeno un sestante). In questo caso, il sondaggio ha registrato la presenza di tasche gengivali, che possono essere poco profonde o profonde (rispettivamente, se non superano o superano i 5,5 millimetri). Se necessario, vanno effettuati esami ulteriori (p. es. radiografie) per confermare la diagnosi, e occorre pianificare le terapie, gli interventi di implantologia e i trattamenti di ortodonzia e odontoiatria conservativa per il mantenimento dei denti, prima che avvenga la distruzione integrale del sistema di sostegno.
Anche se il paziente presenta solo sintomi lievi, è bene che il dentista gli ricordi l’importanza della prevenzione tramite corretta igiene orale. A questo scopo si può suggerire l’uso di un prodotto professionale come il Collutorio ad azione potenziata GUM PAROEX 0,06% CHX + CPC, che contribuisce a prevenire problemi di carie o infiammazione e a mantenere la salute delle gengive, anche in caso di estrazioni dentarie o uso di protesi.